Fatima ha 22 anni e viene dalla provincia di Yakawlang, un distretto di Bamyan. Attualmente vive in città condividendo una sola stanza con altre ragazze, per portare a termine i suoi studi universitari di veterinaria, un lavoro in cui pochissime donne si cimentano in Afghanistan. Un lavoro che ti porta in giro per le aree più remote e tradizionaliste del paese.
Fatima, nonostante tutte le difficoltà che dovrà affrontare, ha deciso di percorrere questa strada e diventare veterinaria.
Ecco il suo progetto. Quando sarà laureata, userà le sue competenze andando di villaggio in villaggio per aiutare la sua gente dal punto di vista tecnico, per sostenerli nella cura degli animali e aumentare la loro consapevolezza sui disastri quotidiani dell’Afghanistan e su quello che sta succedendo nel loro paese.
Il padre di Fatima è un contadino e faceva, un tempo, anche l’allevatore di bestiame. Purtroppo ha perso la maggior parte delle sue bestie ed è stato costretto ad abbandonare l’allevamento. Coltiva grano, patate e fagioli. Questo ha significato per la sua famiglia la perdita di un importante fonte di guadagno. Una storia triste che si è ripetuta spesso intorno a loro, nel loro villaggio e nei villaggi vicini. Molti si sono trovati di fronte allo stesso problema. E’ questa la ragione per cui Fatima ha deciso di studiare veterinaria e, in seguito, assistere i suoi compaesani e gli abitanti dei villaggi vicini.
Per seguire la sua strada ha bisogno di incoraggiamento e di sostegno economico, dato che la sua famiglia ha a stento di che sfamarsi. Aiutare lei significa aiutare anche tutte le persone che lei potrà sostenere in futuro, creando salute, guadagno e consapevolezza politica.
Aggiornamento gennaio 2023
Fatima saluta e abbraccia i suoi sponsor, è molto felice di questo aiuto per lei importantissimo in questo momento. Ecco cosa ci dice: “La situazione delle donne, specialmente quelle giovani che sono state escluse dall’istruzione, è molto preoccupante. Siamo tutte spaventate per il nostro futuro, le madri si preoccupano del futuro dei loro figli. Le ragazzine sono spaventate dal loro destino. È una situazione così terribile e incerta che non riusciamo a immaginare cosa succederà, nemmeno cosa potrà accadere il giorno seguente. Poco fa alcuni uomini e donne sono stati picchiati per nulla. I talebani creano il terrore, con qualsiasi pretesto, per terrorizzare la popolazione. Loro picchiano, lapidano, bastonano. I talebani sono così insensibili e feroci che riuniscono la gente a forza nel luogo nel quale le persone vengono frustate e picchiate, li obbligano ad assistere in modo da scoraggiarli dal fare le cose proibite che gli ‘accusati’ hanno compiuto. L’atmosfera di terrore ha reso la vita molto brutta e difficile per tutti noi ma dobbiamo vivere e resistere.” Fatima è fortunata perché ha ancora un lavoro ed è molto occupata con i suoi compiti quotidiani. Questo aiuta a non cadere nella depressione. Speriamo che possa mantenerlo.
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Una storia del progetto Vite preziose.
La fotografia è di solo carattere grafico e non rappresenta la donna protagonista della storia. Data la attuale situazione in Afghanistan, per evitare l’identificazione delle donne i nomi sono stati modificati, così come i luoghi dove si svolgono i fatti.