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Comunicato CISDA in sostegno a Eddi, Paolo e Jacopo

Pubblicazione: 16 Dicembre 2019

Il Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane, oggi presente in aula a Torino per assistere all’ultima udienza contro Maria Edgarda Marcucci, Paolo Andolina e Jacopo Bindi, volontari in Siria per combattere l’ISIS a fianco del popolo curdo sotto attacco di forze fondamentaliste, esprime totale solidarietà e vicinanza alla compagna e ai compagni.

Riteniamo le accuse della PM Pedrotta sintomatiche di una devastante ipocrisia occidentale, per cui da una parte si addita lo Stato Islamico come terrorista e disumano, e dall’altra si mettono alla sbarra giovani che lo hanno combattuto rischiando la loro vita (o perdendola, come nel caso del partigiano Lorenzo Orsetti, che probabilmente se fosse sopravvissuto oggi sarebbe anch’egli alla sbarra).

Come sottolineato dall’avvocato della difesa, un simile assurdo capovolgimento logico è chiaro anche nello sguardo repressivo e parziale con cui sono stati e sono trattati dalla Procura di Torino i cittadini che liberamente e lecitamente partecipano a manifestazioni pubbliche di protesta contro politiche o atti di privati, quelli sì, illeciti.

Se le istituzioni di uno stato almeno formalmente democratico e di diritto decideranno di applicare pesantissime misure restrittive su dei giovani cittadini colpevoli di aver agito in difesa di quei valori democratici che le stesse istituzioni dovrebbero tutelare, allora la situazione della libertà individuale in Italia sarà da considerarsi pericolosamente simile a quella di Stati come la Turchia, dove il dissenso è sintomaticamente represso con ogni mezzo possibile.

La costruzione di una società migliore appartiene a tutte e tutti, ed è ora dovere collettivo mantenere viva l’attenzione sull’ipocrita repressione che stanno subendo Eddi, Paolo e Jacopo.

Alla compagna e ai compagni: non siete soli in questa lotta per la giustizia.

Noi stiamo con chi combatte l’ISIS.

Serkeftin.

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