Bilquis Roshan in Italia per alcuni importanti incontri
Bilquis Roshan è una nostra compagna afghana. L’abbiamo incontrata più volte nel suo Paese, dove viveva costantemente sotto scorta a causa delle sue continue denunce nei confronti dei signori della guerra al potere, della corruzione e dell’ingiustizia dilaganti, dell’occupazione NATO che portava solo più guerra e insicurezza. Nel suo programma c’erano pace, giustizia per tutti coloro che avevano subito gravi perdite durante i troppi anni di guerre e invasioni dell’Afghanistan (dall’invasione sovietica, alla guerra civile scatenata dai signori della guerra, dai talebani al periodo dell’invasione NATO), giustizia sociale, liberazione delle donne.
Ci hanno sempre colpito la sua forza, il suo coraggio, la sua ironia e le sue risate contagiose; gli incontri con lei sono sempre stati un momento importante delle nostre delegazioni.
Lo scorso marzo Bilquis è stata in Italia.
A Roma ha incontrato alcune parlamentari, che hanno promesso di mantenere alta l’attenzione sull’Afghanistan e soprattutto sulla condizione delle donne, ora costrette a subire un’apartheid di genere. È stata poi accolta nella sede dell’ANPI provinciale, dove si è riunita con le donne della commissione femminile; il suo intervento, centrato sulla resistenza delle donne, è stato seguito con molto interesse.
La visita a Roma si è conclusa con un incontro con le ragazze e i ragazzi della comunità afghana locale che volevano avere informazioni sulla situazione del paese e sulla diffusione delle scuole coraniche.
A Milano ha avuto un incontro con le donne del CADMI (Casa di accoglienza per le donne maltrattate), con cui ha parlato della sistematica violenza nei confronti delle donne.
Un ultimo incontro pubblico prima della sua partenza ha avuto luogo sempre a Milano, in un evento su donne e guerra organizzato in occasione delle celebrazioni per i 10 anni della Casa delle donne. Prima di lasciare l’Italia, Belquis ha fatto un incontro online molto partecipato con le associazioni della Rete euro-afghana; ha illustrato quello che vorrebbe fare, dall’Europa, per mantenere l’attenzione sul suo paese.
La biografia di Belquis
Nata nel 1973 nella provincia di Farah (sud-ovest dell’Afghanistan); negli anni dell’invasione sovietica Bilquis va in esilio con la sua famiglia prima in Iran e, poi, in Pakistan, dove studia in una scuola per rifugiati cercando modi per acquisire consapevolezza politica; questo percorso la porta a decidere di mettersi al servizio delle donne del suo paese.
Nel 2001, Dopo l’occupazione dell’Afghanistan da parte della NATO, Bilquis torna a Farah e inizia a lavorare come direttrice di un centro medico per donne.
Nel 2005 si candida e viene eletta elezioni nel consiglio provinciale di Farah, ma continua a lavorare nel suo territorio.
Nel 2009 viene nuovamente eletta nel consiglio provinciale di Farah e va a Kabul come rappresentante del consiglio alla Mishrano Jirga, la Camera Alta del Parlamento (Senato) dove si adopera per smascherare i crimini dei signori della guerra. In quel periodo frequenta la Facoltà di legge all’Università di Kabul.
Nel 2018 si candida alle elezioni parlamentari e viene eletta alla Wolesi Jirga (Camera Bassa del Parlamento), sempre per la provincia di Farah. Nonostante le continue minacce di morte continua a denunciare crimini e corruzione di ministri e parlamentari.
Alla Loya Jirga (tradizionale Grande Assemblea) del 13 ottobre 2013 è l’unica rappresentante a opporsi alla firma di un patto di sicurezza con gli Stati Uniti e decide di lasciare l’Assemblea con lo slogan “Il patto con gli USA è un tradimento della nostra patria” dichiarando ai media che la presenza militare americana in Afghanistan rappresenta un pericolo per il futuro del suo Paese.
Roshan fa ancora sentire la sua voce durante la Loya Jirga del 7 agosto 2020, quando il governo fantoccio di Ashraf Ghani decide di liberare dalla prigione oltre 5000 terroristi talebani, un accordo che lei considera ‘tradimento della nazione’. In quella occasione è stata buttata a terra e picchiata da una donna del personale di sicurezza. Questo incidente ha avuto un’enorme copertura mediatica ed è stato condannato in tutto l’Afghanistan, mettendo in ombra l’intera Loya Jirga”.
Il suo nome è stato inserito nella lista nera dei talebani e dell’ISIS, ma Bilquis non ha mai fatto marcia indietro.
Dopo il ritorno al potere dei talebani il team che si occupava della sua sicurezza suggerisce a Bilquis di non apparire più in pubblico perché troppo rischioso. Successivamente è costretta a lasciare il paese: “Non avrei mai pensato di lasciare l’Afghanistan, il mio amato Paese, ma dall’agosto 2021, con la caduta del governo fantoccio di Kabul, mi è stato impossibile continuare le mie attività e la mia vita è ad alto rischio. Oggi voglio continuare la mia missione, voglio far conoscere in tutto il mondo il destino del mio sfortunato popolo”.
Belquis Roshan vive attualmente in Germania dove è presente una grande comunità di afghani, ma continua a portare in giro per il mondo la voce delle donne afghane.