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Autore: Patrizia Fabbri

Giustizia transizionale “verità e giustizia”

Il progetto promosso da SAAJS in collaborazione con ICS e CISDA si è svolto dal 2008 al 2011 ed è stato finanziato dall’Unione Europea (300.000 euro). Gli obiettivi del progetto erano l’istituzione di un tribunale internazionale per giudicare i crimini commessi in 40 anni di guerra, l’abolizione dell’amnistia per i criminali al governo e la costituzione di un archivio di tutte le vittime civili.

SAAJS tuttora continua la raccolta di testimonianze dei parenti delle vittime causate dal regime talebano.

Corso di alfabetizzazione di Bamyan

Progetto biennale per corsi di alfabetizzazione a Bamyan, situata al centro della regione di Hazarjat (anche Hazaristan), principale centro abitato della regione. Il progetto per il biennio 2017/2018 è stato finanziato da OSF – Opera San Francesco Milano con un contributo di 13.000 euro/anno.

Il progetto prevedeva l’affitto dei locali, l’arredamento per la scuola, computer e materiale vario, il trasporto alunne, il salario degli insegnanti.

Centri di assistenza legale a Kabul ed Herat

Progetto integrato per la restituzione della dignità della persona
Il progetto promosso da HAWCA, COSPE e CISDA ha avuto inizio nel 2012 ed è stato finanziato da MAE (980.000 euro). Ha sostenuto due Centri di Assistenza Legale (CAL) e consulenza psico-sociale per 500 vittime di violenza a Kabul ed Herat nell’Afghanistan occidentale, una casa-rifugio per 100 donne a Kabul ed un Centro Donne nel quartiere di Afshar con attività di alfabetizzazione, educazione ai diritti umani e formazione professionale per 300 donne.

Centri di aiuto legale

Centri di Aiuto Legale a Kabul ed Herat (attivi dal 2009) fornivano protezione e assistenza legale alle donne vittime di violenza. Nel 2014 HAWCA ha attivato un nuovo Centro a Mazar-e-Sharif.

Avvocati, con l’aiuto di giovani laureati in giurisprudenza, fornivano consulenza e assistenza legale alle donne e ragazze vittime di violenza domestica e sessuale.

I Centri realizzavano anche corsi di formazione per i neo-laureati in giurisprudenza su come aiutare le donne che chiedevano assistenza. Altri corsi di formazione erano rivolti alle donne e prevedevano l’insegnamento dei loro diritti sanciti dalla Costituzione Afghana e dal Diritto Internazionale. I docenti erano professionisti e professori della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Kabul.

HAWCA tentava di stabilire relazioni con alcuni ospedali pubblici e privati per la cura delle donne che si trovavano in condizioni particolarmente critiche. Forniva anche piccoli sostegni finanziari alle donne che non erano in grado di pagarsi le cure.

Una psicologa forniva sostegno psicosociale poiché quasi tutte le vittime di violenza soffrono di malattie psicologiche, depressione e stress.

Lo stesso centro ha funzionato per il biennio 2015/16 anche a Jalalabad, città dell’Afghanistan orientale, capoluogo della provincia di Nangarhar.

Donatori per il Centro di Kabul, Herat e Mazar-e-Sharif dal 2009 al 2021 sono stati:

  • Ministero degli Affari Esteri
  • Fondazione Adiuvare di Lugano
  • Opera San Francesco di Milano

Donatori per il Centro di Jalalabad sono stati:

  • Fondazione Adiuvare di Lugano
  • Famiglia Fortunato

Hawca, per motivi di sicurezza dall’agosto 2021, ha dovuto chiudere i centri di Aiuto Legale.

Casa-famiglia per bambini afghani profughi in Pakistan

Il progetto ha avuto inizio nel 2002 e si è concluso nel 2011. È stato sostenuto dal 2002 al 2007 da Iscos Piemonte, dal 2007 al 2009 da Iscos Lombardia e dal 2010 al 2011 dalla Provincia di Trento e dalla Regione Trentino (totale 135.000 euro). L’obiettivo del progetto era la tutela dei diritti umani di bambine e bambini , ospiti dell’orfanotrofio “casa famiglia” di Peshawar, città del Pakistan al confine con l’Afghanistan. Il progetto è terminato quando il Pakistan ha chiuso le frontiere tra Pakistan e Afghanistan, radendo al suolo i campi profughi e rimpatriando gli afghani.